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Brindisi - Punta Penne

03.ago. 2016

E poi capita che si debba fare qualche volta una levataccia per accompagnare chi deve fare un lungo viaggio. Anche perchè come scrive e canta il caro vecchio zio Francesco (Guccini) "solo i cinici e i codardi non si svegliano all’aurora". E come un don Chisciotte mi metto ad affrontare il vento di tramontana, senza i mulini a vento. Il mare è lì, dietro l'aeroporto. L'attenzione  attratta da quello che sembra un vecchio forte della prima guerra mondiale immerso nella macchia mediterranea, in parte andata in fumo. Brindisi, Punta penne, quello che un tempo doveva essere l'impavido difensore delle italiche e salentine coste contro l'asburgico invasore. Oggi di armato è rimasto solo in cemento con i suoi ingressi murati In lontananza il porto con le navi che vogliono riposare e le cimiere che chiudono l'orizzonte con il suo ammasso di ferraglia industriale. Qui le lunghe passerelle che guardano il mare, il sole che fa la sua levataccia, l'alba rossa.

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